Come pulire e caricare i nostri cristalli
Importanti premesse:
Sempre più spesso girovagando nel web o leggendo consigli dati da persone che non conoscono veramente i cristalli e le pietre ma vogliono far credere che sia così, trovo cose di ogni genere che mi fanno rabbrividire. C’è chi dice che le pietre per essere pulite e caricate vanno esposte al chiaro di luna, chi dice che vanno messe al sole (attenzione tantissimi cristalli al sole diretto o vicino a fonti di calore scoloriscono e si rovinano definitivamente!), chi dice di metterli nel sale (altra cosa pericolosissima per tantissime pietre!), chi di metterli nella terra, chi invece consiglia il fumo dell’incenso… insomma c’è di che divertirsi!
In linea di massima non mi sento di consigliarvi nessuno di questi sistemi, anche se per alcune pietre potrebbero anche non arrecare danni, i benefici effettivi che ne avreste sarebbero praticamente minimi. Quindi perché rischiare di rovinare una bellissima pietra quando esistono modi decisamente più sicuri e meno laboriosi?
Pulizia fisica:
Anche i nostri cristalli, come qualsiasi altra cosa del resto, di tanto in tanto vanno puliti per poter mantenere la loro bellezza intatta. Ma come si fa?
Vediamo ora i modi più sicuri per evitare di fare involontariamente danni e rovinarli. I cristalli in generale non amano l’acqua, e qui si sfata il ‘mito’, che molte persone spacciano per idoneo e innocuo, di metterli sotto ad un getto di acqua corrente fredda. Non lo fate!
Ci sono cristalli ai quali questa procedura non arreca nessun danno, ma ce ne sono molti altri che invece verrebbero irrimediabilmente rovinati. C’è una piccola ‘regola’ che dice che tutti i cristalli che finiscono per -ite (es: cianite, selenite, ematite, ecc.) non devono essere bagnati, mentre gli altri possono essere bagnati.
In parte è vero, ma ci sono alcune eccezioni per le quali questa regola non vale, e, a meno che conosciate davvero bene tutti i cristalli, vi sconsiglio di seguirla.
In linea di massima io non metto mai pietre o cristalli sotto l’acqua. Forse le uniche eccezioni sono per le druse e altre forme di tutta la famiglia dei quarzi. Ma questo dipende anche dalla quantità di pezzi che avete da pulire. Per le druse e i geodi, in generale, consiglio sempre di usare un pennello morbido e pulito e spolverarle con estrema delicatezza. Magari un paio di volte l’anno potete anche prenderle e far scorrere l’acqua sulla parte delle punte (evitando se riuscite di bagnare troppo la matrice, ovvero la parte inferiore). Una sciacquata è sufficiente, e poi mettetele in un posto dove possano asciugare abbastanza rapidamente.
Per le varie forme come torri, piramidi, sfere, ecc. di quarzi potete fare la stessa cosa, oppure, prendere un panno di cotone morbido (per evitare di rigare i cristalli meno duri e più delicati) pulito e inumidirlo, passarlo sulla pietra e poi con un panno sempre di cotone morbido, ma asciutto, asciugarle subito. Stesso procedimento per i vostri gioielli, ciondoli, braccialetti, collane e via dicendo.
Per la selenite che è una delle pietre più sensibili all’acqua e all’umidità in generale, essendo un gesso cristallizzato, vi rimando all’articolo sul blog dedicato proprio a lei 🙂
Pulizia energetica e ricarica dei cristalli:
Tutti i nostri cristalli, che siano gioielli, piuttosto che pietre burattate o altro hanno bisogno di essere anche purificati dalle energie che assorbono da noi, nel caso le portiamo addosso, o da persone che entrano nella nostra casa o nel luogo dove le teniamo. I cristalli che usiamo per le loro proprietà ci aiutano ma allo stesso tempo assorbono ed eliminano dal nostro corpo o dalla nostra anima tante cose che non vanno bene. Quindi arrivano ad un certo punto in cui sono, diciamo, sature di energie ‘spazzatura’ e devono essere ripulite. Allo stesso modo, una volta ripulite, hanno bisogno di essere ‘ricaricate’ di energia positiva e curativa. Ma come fare?
Quindi per pulire e ricaricare le nostre pietre basterà appoggiarle sopra una drusa di ametista o all’interno di un geode di ametista per circa una notte intera o anche più. Quando lo fate prestate solo attenzione ad appoggiare con cautela le pietre sull’ametista per evitare di rompere o rovinare le punte dei suoi cristalli, ed anche per evitare di graffiare o rovinare la pietra che stiamo appoggiandole sopra.
Ma ogni quanto lo dobbiamo fare? Questa è una delle domande che più spesso mi vengono fatte. Normalmente consiglio ogni 4/5 giorni, anche una volta a settimana va bene. Se però state vivendo un periodo particolarmente intenso e difficile, o se siete stati molto a contatto con persone propriamente non positive e portate la pietra ogni giorno, allora vi direi di farlo anche tutti i giorni. Non costa fatica, la sera quando vi togliete i vostri cristalli e andate a letto li appoggiate sulla drusa e la mattina sono pronti per tornare ad aiutarvi al meglio.
Ci tengo anche ad aggiungere che i cristalli non si devono mai portare addosso di notte! Se li portate dalla mattina alla sera, quando rientrate a casa, è più che sufficiente. Portarli troppo potrebbe peggiorare le cose invece di migliorarle. E soprattutto di notte avrebbero un’influenza sul vostro sonno, non sempre positiva, a dipendenza del tipo di pietra.
In alternativa o in concomitanza potete usare anche una ciotola o una piastra di ricarica di selenite, ed anche qui ne parlo ampiamente nel blog dedicato alla selenite.
Il metodo in assoluto migliore è usare una drusa o un geode di ametista. Faccio ora una piccola parentesi per spiegare la differenza tra drusa e geode perché ho notato che c’è parecchia confusione. La drusa è un agglomerato di cristalli (normalmente a punta) di forma ‘piatta’ e con i cristalli rivolti verso l’alto. Il geode invece ha i quarzi che crescono nelle pareti verso l’interno, un aspetto “a grotta” per intenderci. Entrambe esplicano comunque lo stesso effetto. Forse sulle druse, essendo spesso piatte, è più facile e stabile appoggiare le nostre pietre.
Cosa occorre quindi?
Semplicemente una drusa o un geode di ametista dove appoggiare le vostre pietre. Senza di essa avrebbe poco senso sperare di avvalersi dei benefici della cristallo-terapia, se invece usate i cristalli solo perché vi piacciono allora siete già a posto così 🙂
Una drusa, specialmente se dell’Uruguay (qualità migliore al mondo per l’ametista) può costare anche centinaia di franchi, ovviamente dipenderà dal peso e dalla misura. Ma per ovviare a questa cosa che per molti potrebbe essere un problema comprensibile potrete optare per un’ametista fiore, che avrà altri colori e non sarà composta come una classica drusa, ma che avrà il vantaggio di avere un costo spesso più basso, una forma molto spesso adatta ad appoggiarci dentro le vostre pietre, e svolgerà lo stesso effetto della classica ametista viola, con meno intensità e richiedendo qualche ora in più, ma purificherà e ricaricherà i vostri cristalli.